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The Flaming Lips-Strobo Trip

Artista: The Flaming Lips

Album: Strobo Trip

Genere: Psychedelic Rock

Anno di Pubblicazione: 2011

Etichetta: Warner Bros.

Alla fine l’ho ascoltato, e lo chiamano pure EP. Questo disco (sempre se di disco si può parlare, in realtà i sedicenti acquirenti hanno trovato dentro il pacco solo una costruzione psichedelica, un gadget insomma, poi otto dischi di cartone e una chiavetta usb contenente l’enorme file) in qualche modo trascende il concetto di “piacere dell’ascolto” pur non risultando per questo “brutto” nel senso canonico del termine.
Dopo i sei minuti della validissima Butterfly, How Long It Takes to Die arriva la vera e propria “superstar” dell’EP, ossia I Found a Star on the Ground, una folle jam della durata complessiva e ininterrotta di trecentosessanta minuti, vale a dire più canonicamente sei ore. Un quarto di giornata. L’apertura è già acida ed “in medias res” con delle percussioni fortemente dissonanti e riff acidissimi. Dopo la ripetizione ad libitum dello stesso tema con poche variazioni ed improvvisazioni, entra in scena l’unica frase del testo di tutto il brano, ossia proprio “I found a star on the ground”. Verso l’ora e mezza inizia un’interminabile lista di nomi. Ascoltando il pezzo man mano, ci si rende conto dell’effettiva ed intrinseca qualità di ogni singolo passaggio (sebbene in un tale ininterrotto scorrere è ovvio che dei passaggi sopprimibili ci siano) e dunque si è portati a non skippare. Le influenze sono molteplici, e vanno dalla psichedelia più acida e dura fino ai corrieri cosmici tedeschi. L’attrazione per la qualità delle sezioni, dei vari riff sempre azzeccati e dagli a volte eterei altri acidi interventi tastieristici porta l’ascoltatore a restare ingabbiato dalla jam ma contemporaneamente affascinato: vorrebbe interrompere o skippare, ma sa che facendolo perderebbe altra buonissima musica.
Potrei dare l’eccellenza a questo lavoro per la musica contenuta così come potrei dare un punteggio nullo per l’angoscia in cui può gettare l’ascoltatore per la sua durata pressoché infinita. Mi limiterò a non dare alcun voto e a consigliare l’EP, chiaramente solo a chi se la sente.

Voto: s.v.

Blaze.

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